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Perché nei blog italiani non si commenta?

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E’ da un po’ che sto notando un comportamento alquanto singolare, dei navigatori italiani in merito alla loro interazione con i siti web e soprattutto blog. Un atteggiamento che non condivido ne tantomeno approvo, che lentamente sta rendendo sempre più asettico il web.

Partendo da queste premesse, vi svelo subito il contenuto polemico di questo post: ma vi siete mai chiesti perché nei blog italiani non si commenta? Ebbene la risposta è: non lo so, ma vorrei tanto capirlo. C’è chi dice che siamo molto indietro con le dotazioni e soprattutto con le nozioni informatiche, ma credo proprio sia soltanto una scusa.

Quando c’è da fare un jailbreak all’iPhone, quando si ricercano film in streaming, quando si vogliono scoprire password nascoste, tutti si impegnano: fanno commenti, richieste e sono anche disposti ad aiutarsi a vicenda, la maggior parte delle volte.

Perché nei blog italiani non si commenta?

Ma al di fuori di questi e pochi altri argomenti, i commenti nei blog italiani sono a zero! Eccetto pochi fortunati siti e blog, che anche se mostrano un qualunque video ispirazionale ricevono decine di commenti, anche se credo proprio siano dovuti più alla fama del blog e del blogger, che al contenuto di per sé. Oltretutto in questi blog più importanti, il fatto di poter sponsorizzare il nome e soprattutto il link del proprio sito, è una spinta ulteriore.

Articoli interessanti di tutta la blogosfera finiscono invece nel dimenticatoio, ed anche se ricevono migliaia di visite non vengono affatto commentati… ma come mai è così difficile, lasciare un segno del nostro passaggio?

Negli altri paesi non è assolutamente così che vanno le cose; forti probabilmente di una cultura di base differente, se un visitatore capita per caso su un blog e trova degli spunti interessanti oppure semplicemente legge un post piacevole, lascia un commento: si condividono riflessioni, altre esperienze o semplicemente si ringrazia l’autore.

Da noi non è così, a meno di non avere la solita cricca di amici e blogger che teniamo buoni, scambiando commenti e visite con i loro blog, in Italia è molto più difficile ricevere commenti se non si fa parte della stretta cerchia di blog famosi.

Ma vi siete mai chiesti il perché di tale comportamento? Ammetto che molti post possono anche non suscitare discussioni, ma personalmente quando leggo un post e lo trovo minimamente interessante, lascio quasi sempre un messaggio all’autore, per far sapere all’autore che in qualche modo ho letto il suo articolo e che molto probabilmente tornerò, soprattutto se ha abilitato le notifiche per seguire i commenti.

Secondo voi invece… perché nei blog italiani si commenta poco?

21 risposte

  1. Potrebbe esserci anche un altro risvolto … assai più antipatico ma tipico italiano: perchè lui/lei si ed io no ? chi si crede di essere ?

    In altre parole una specie di gelosia tale da far evitare alla gente di commentare/partecipare.
    E questo gli italiani l’hanno di maestria.
    È un qualcosa che in altri paesi non c’è.

    non è “incompetenza informatica” .. tutte balle .. lo sappiamo bene. Eseguire un setting su facebook è antipaticissimo eppure la gente LO FA
    ma ho notato addirittura la FATICA a cliccare sl “mi piace”

    perchè non cliccano ? perchè non piace ? No! perché chiamarsi “ciccillo cacace” non ha lo stesso charme di “Stephen Bramson”

    Piccoli, brutti, cattivi, antipatici e frustrati 😛

    “Frustrati” perchè “l’altro” ha fatto un blog .. come si è permesso ? Avremmo dovuto farlo noi non lui …oppure: avremmo dovuto parlare noi di quell’argomento mica lui. Chi si crede di essere ? Sicuramente sta dicendo cazzate.

    Questo provoca anche guerre tra bloggers o forumers. Gente che parte organizzata da un forum per attaccarne un altro e virtualmente distruggerlo etc … scene viste e vissute solo con gli italiani !!

    Ecco il pensiero tipico, piccolo, che non porta sviluppo da nessuna parte e che è sempre, nella vita di ogni giorno, nella nazione italia, il blocco delle attività, della creatività che, amplificato, in altri ambienti, è la causa della fuga di cervelli.

    Manco su un blog in italia si può avere futuro … che schifo!

    1. Ciao Tiziano,
      ho letto con interesse il tuo commento e sinceramente a queste “opzioni” non ci avevo pensato e spero proprio che l’intelligenza delle persone prevalga su sentimenti stupidi come la gelosia!

      Hai anche perfettamente ragione che Facebook è l’esempio che la “gente informatica italiana” se vuole, riesce ad ingegnarsi; ma tutto sembra rallentare o bloccarsi quando devono esprimere il famosi Mi piace…

      Spero solo che questi comportamenti “tipici italiani” finiscano il più presto possibile (utopia eh?), ciao e alla prossima!

    2. Ciao Calro,

      c’è anche un altro risvolto che è la conseguenza del comportamento di cui ho citato: la gente teme ad esprimersi perchè esiste SEMPRE in ogni blog l’imbecille di turno che inizia ad insultarle/deriderli/ridurli etc … anche qui è tipico italiano.

      non ho mai dico MAi visto atti del genere su fora/blogs in U.S.

      allora per evitare di avvelenarsi il fegato contro idioti, si preferisce tacere … questa conseguenza dà parte della catena di cui ho parlato.

      Dove la gente ha imparato a tacere ? Dalle chat. da quando i blogs non esistevano e si preferiva chattare con tanto di litigi, minacce etc

      Io non ne sono esente. E recentemente ho avuto esperienza a causa di 4-5 cretini sul mio sito. Arrivando persino a falsificare “documenti” ( chiamiamoli così ) al solo fine di mettere in ridicolo le persone e a creare casini in modo da “””far affondare””” il sito.

      Questo è un atteggiamento che ho visto già su diversi fora ma ripeto SOLTANTO in italia. C’è un malessere di costume generazionale, di ignoranza collettiva, di frustrazione distribuita causata da cosa ? non lo so. Ma esiste e conduce a questi comportamenti

  2. pensavo di essere il solo a pensare certe cose ed invece… bah, il commento manca molte volte perchè (parlo per me) scrivo di cose complicatuccie per loro natura e magari spiazzo (infatti anche il rimbalzo a volte è esageratamente alto). oppure è vero che moltissimi cercano semplici risorse da scaricare e non hanno tempo/voglia di dire il contrario.

    cmq, per mio esperiemento fatto tempo fa, un blog appena nato segnalato su oknotizie che parla di un argomento caldo di poltica fa scattare un buzzing incredibile.

    ciao e complimenti per il blog

    1. Ciao salvatore e grazie per i complimenti,
      condivido in pieno il tuo punto di vista e la tua testimonianza sul blog a tema politico è un ottimo esempio che rende l’idea di quale tema si deve affrontare, se si vuole avere un blog molto commentato…

      la politica nell’immaginario italiano è sempre stata una fonte di incendio con auto-innesco incorporato!

  3. Non gli piace commentare però vedo che interagiscono in altri modi, condividendol’articolo nei social e commentandolo lì, oppure cliccando sul “mi piace”.

    In alcuni blog io vorrei commentare ma scopro che quando premio invio il modulo commenti non funziona per qualche errore strano…

    1. Ciao recenso,
      certo anche condividere l’articolo e cliccare il tanto amato/odiato pulsate mi piace di Facebook sono forme di apprezzamento al proprio post.

      Ma con il tuo sito ogni recensione che proponi è frutto di un lavoro non indifferente e vedere che il tuo pubblico apprezza ciò che scrivi sicuramente ti conferisce anche una marcia in più per proseguire nella tua mission!

      PS: Flash Forward è davvero stupendo, peccato che la seconda stagione non ci sarà mai, poiché è stata già cancellata 🙁

  4. Secondo me per pigrizia, per fretta, oppure semplicemente perchè magari chi legge un sito informatico o segue un determinato blog tecnico lo fa per imparare e quindi non ha nulla di cui parlare.

  5. Bella domanda! Secondo me la risposta è semplice, si và sempre di fretta e una volta letto ciò che ci interessa andiamo avanti…senza contare poi che mister facebook ha ormai monopolizzato la maggior parte del tempo di milioni di utenti (a discapito delle discussioni che potrebbero aprirsi su un blog o un forum).

  6. condivido ed è cosa assai triste basterebbe una piccola frase è triste vedere quanti son passati e nemmeno un saluto sapendo tra l’altro, visto l’argomento specifico del proprio blog che sono persone che quasi sempre conosci

  7. A mio avviso nei blogs italiani non si commenta per i motivi che hai in parte citato all’ inizio, non credo esistono altre spiegazioni.
    Molti non commentano non perchè scriviamo post che non suscitano discussione, ma semplicemente perchè la maggior parte degli internauti utilizza la rete per scaricare musica, film, cercare crack software ecc… e quando non ci riesce si rivolge ai blog e forum del settore per pretendere una soluzione…

    Escluso i soliti blog noti che ricevono anche il primo dell’ anno commenti… più o meno dai soliti visitatori, purtroppo l’ altra buona parte dei blogs è letta come si legge un giornale, molti visitatori e pochi commenti: forse è solo un problema culturale tutto italiano o forse le ragioni vanno cercate altrove.

    Altro motivo credo sia l’ invasione di social bookmarks che portano visitatori al blog, ma alla fine molti commenti vengono lasciati sul servizio che propone il link, uno per tutti oknotizie.

    Inoltre molti navigano la rete a vista, hanno poca cultura informatica e frequentano ciò che i media propinano quotidianamente
    Non ha caso gli argomenti che catturano maggiormente l’ attenzione degli internauti sono la politica, lo sport, il mondo televisivo, ecc.. e non è un caso trovare migliaia di commenti e accese discussioni da far invidia anche al blog italiano di tecnologia e/o informatica più cool della rete.

    L’ argomento è vasto ed articolato e non credo che una semplice interfaccia
    user friendly risolva il problema.

    1. Sicuramente social tipo OkNotizie,
      come dici te, non aiutano assolutamente la “causa” e anzi sottraggono quelle poche probabilità di ricevere un commento, da persone non troppo internaute. E’ anche vero che la nicchia di cui si tratta, è in grado di raccogliere un numero di commenti più o meno elevato.

      Purtroppo, a mio modesto parere, il fattore culturale resta ancora preponderante, per i tempi in cui viviamo, e complici i mass media, il navigatore medio è sostanzialmente un dirottato del web… tuttavia l’educazione di cui parlava miks è una speranza davvero plausibile.

  8. eccomi a commentare…anche se sono italiana 😀

    non so perchè, ma l’ho notato pure io.

    Probabilmente è vera la storia che c’è poca “informazione informatica “…molti navigano, ma non sanno come si interagisce,
    Google è semplice da usare, ma una volta entrato nel blog, non ci si muove dall’argomento digitato.
    i blog son diversi l’uno dall’altro e spesso, anche io che me la cavo tra i blog, trovo difficoltà a postare un commento…devo iscrivermi, cercare il profilo con cui voglio commentare..etc…
    certo, non in tutti i blog è così, ma spesso dopo alcuni tentativi falli nel provare a postare un commento, lascio perdere.
    Non mi accetta la parola criptata, non mi accetta l’account col quale sono collegata, non mi accetta il nik…etc..etc…tutte queste cose sono deterrenti al commento.
    Proprio per “invogliare e semplificare” il rilascio di commenti, io ho volutamente omesso la parola criptata e la possibilità che anche gli anonimi potessero commentare i miei blog (ho alcuni blog su blogger)
    in oltre, ho aggiunto dei tasti veloci per rilasciare un parere con un solo clic, rubando l’idea a facebook ho messo due tastini con “mi piace” e “non mi piace”

    Commentare, in oltre, ha bisogno di parole, e spesso lasciare un solo “grazie per il post interessante” ci sembra banale…ma da blogger posso dire che non lo è…. ricevere un apprezzamento fa sempre piacere, anche ricevere una critica, se costruttiva, è una cosa utile.

    e forse, chissà, siamo anche noi blogger a dover trovare il modo di farci commentare…dobbiamo sensibilizzare al commento, educare i lettori a rilasciare un segno del loro passaggio.

    1. Ciao miks,
      questi si che è un signor commento! Ti ringrazio molto per la tua analisi e credo proprio che da qui in poi cercherò di rendere ancora più semplice ed evidente l’interazione con i commenti. In effetti quello che dici ha molto senso e va da sé che la disinformazione informatica, sicuramente crea difficoltà nell’interazione con i vari blog.

      Educare i lettori è un concetto che trovo molto interessante… sicuramente sarà una tra le prossime cose da fare… chissà magari rendere il tutto più amichevole, farà decollare i commenti dei nostri blog 😉

      A presto e grazie ancora per il tuo prezioso contributo…

  9. personalmente non amo i blog intesi come scambio di opinioni, se ho voglia di discutere su qualche argomento seguo usenet, il web lo trovo più in stile “ricerca informazioni”, si parte da google e via su quel che capita.
    rss feed, notifiche di discussione, tecniche di fidelizzazione al blog.. tutte cose che per il mio gusto potevano anche non essere inventate

    1. Ciao sverre,
      capisco cosa intendi, ma non per questo lasciare un commento di approvazione o meno, oppure una semplice opinione, quando leggi un articolo o un post è da considerarsi un reato 😀

      Non sto parlando di fidelizzazione o altre tecniche, ti faccio un esempio concreto: se chiedi ad uno per strada dove si trova la farmacia più vicina, presumibilmente questo te la indicherà, e a quel punto che fai? Saluti, ringrazi e segui le indicazioni… sui blogs è più o meno la stessa cosa… se trovi interessanti le informazioni e ciò che leggi puoi farlo sapere, viceversa se pensi che il post sia da cancellare dal web.

      E’ proprio questo a rendere così accattivanti i commenti sui blogs… se scrivi, c’è sempre qualcuno che ti ascolta e risponde!
      A presto…

    2. ciao carlo,
      è vero che se fermi qualcuno per strada poi ringrazi, ma il paragone secondo me non è centrato. non sono io a chiedere a te di scrivere il blog, ma tu che chiedi a me di leggerlo, quindi per tornare al paragone dell’informazione stradale è come se tu prendessi uno sgabello, vi salissi sopra (in stile inglese) e cominciassi a raccontare che la farmacia si trova a destra, il panettiere a sinistra e l’ufficio anagrafe è alle tue spalle. sinceramente posso avere bisogno della tua informazione o semplicemente ascoltarla perchè per mille motivi passavo mentre tu parlavi (così come accidentalmente ogni tanto passo per le tue pagine). tu ringrazieresti? credo di si se quello che viene detto è accidentalmente proprio l’informazione che cercavi, forse si se quello che ti capita di sentire ti rendi conto che comunque ti è utile, dubito sia un si se quello che senti al momento non ti suscita emozioni o ragionamenti di sorta.
      lasciamo perdere comunque gli esempi e parliamo in concreto, non è un caso se il blog è spesso paragonato ad un giornale dai meno addetti ai lavori perchè le caratteristiche di iterazione che offre sono molto simili. se domani nel quotidiano comprato in edicola trovo un articolo interessante (noti la parola articolo? ti ricorda qualcosa? 😉 ) o che mi fa arrabbiare prendo carta e penna o semplicemente passo su eudora e scrivo le mie riflessioni al direttore. idem per il blog. ma se i miei sentimenti sono tiepidi non ho proprio nessuna voglia di scrivere nulla, mi limito a non ricomprare/tornare o a farlo sporadicamente. d’altra parte c’è un perchè se ci sono blog (anche italiani) che sono ricchi di commenti a prescindere, e quel perchè è la preparazione e la cura che viene posta in gioco quotidianamente attirando ammiratori e detrattori a prescindere.
      se dovessi commentare ogni articolo che leggo la sera invece di andare a dormire alle 2 mi ritroverei a fare un dritto tutte le notti per il tempo che mi serve per continuare ad informarmi (che è poi lo scopo per cui uno legge).
      rimango quindi della mia opinione, se cerco un contatto diretto mi rivolgo ad usenet, se voglio solo fare quattro chiacchiere vado su un social network, se ho voglia di leggere ed informarmi allora mi rivolgo al web che per me, rimane solo un gopher con le immagini (e qui ti ho dato anche il mio apprezzamento per i siti in flash 😉 )
      ciao (e grazie per gli articoli interessanti che ogni tanto leggo 😉 )

    3. Ciao sverre,
      apprezzo il tuo punto di vista, ma non sono d’accordo con una cosa: il paragone dello strillone (abbreviamolo così) per strada non è molto realistico, perché in realtà il traffico generato dai post è quasi esclusivamente indirizzato da Google, mediante le famose chiavi di ricerca che sono senza dubbio attinenti all’argomento.

      Ora è qui che nasce il punto: non è che uno deve per forza commentare un post (nota bene non articolo ;-)) ma se le informazioni che trovi SODDISFANO le tue ricerche, perché no?

      Inoltre fai notare che post = articolo, in realtà assolutamente no. Il post di un blog è qualcosa di personale, artigianale; mentre gli articoli di cui parli te nascono da una redazione, un giornalista o un freelance, ergo è erratissimo paragonare un blog ad un giornale (di qui la disinformazione informatica della quale parlavo nel post). Quella che tu definisci organizzazione (o meglio nanopublishing) è tale solo perché è a scopo di lucro aziendale, il mio piccolo blog invece non ha queste velleità (basta che leggi la mia pagina personale).

      Concludendo credo semplicemente che non siamo della stessa opinione: forse età, carattere, cultura (in senso lato ;-)) sono molto differenti, il tuo leggere, studiare ed informarti è il fine dei tuoi passaggi sui blog. Io invece se studio sul web (dico la verità preferisco i classici libri) lascio spessissimo commenti, per chiedere chiarimenti, informazioni aggiuntivi, esempi e così via. Per me commentare è una sorta di contatto con la persona che ha “generato” il contenuto, ovvero l’unico modo per far conoscere il mio pensiero…

      Per il resto.. se voglio fare 4 chiacchiere vado al bar, oppure in piazza, oppure in palestra; se devo studiare leggo più voracemente i libri… se invece mi serve informazione pura vado sui grandi siti, dove è inutile lasciare un commento, poiché nessuno lo leggerà… ma in quest’ultimo caso, ti assicuro che non vado su un blog 😉

      Ciao e a presto!

    4. Ciao Carlo,
      non discuto sulle provenienze di arrivo agli articoli (insisto, e mi spiego sotto) in quanto vedrai bene le statistiche del sito ma sai bene che anche se uno arriva da google non è detto che capiti nelle tue pagine perchè cerca proprio quello di cui stai parlando, specie se non è abile con le query (e non è difficile pensare che sia la stragrande maggioranza che usa i motori di ricerca con stringhe di ricerca di semplice composizione).
      Dicevo che insisto sull’articolo piuttosto che sul post perchè l’organizzazione sturtturale di un blog come il tuo non ha nulla di diverso da quella di un giornale. Tu citi redazioni giornalistiche e freelance come titolati agli ariticoli ma la differenza tra quello che fai tu e quello che fa una redazione giornalistica direi che è sostanzialmente minima, forse se i mezzi son limitati ci saranno maggiori difficoltà nel reperire informazioni “di prima mano” ma il tuo non è un blog del tipo “racconto gli affari miei a chi ha voglia di leggere” (per cui il titolo di post va più che bene) bensì un blog di informazione, un aperiodico artigianale se vogliamo, ma rientra in pieno nel campo dell’informazione e non del “caro diario”.
      Infine per quel che concerne il mio uso del web per informarmi, lo dico tanto per chiarire, l’era dei libri non è mai tramontata e per lavoro ne consulto, te l’assicuro, parecchi tutto il giorno.
      Autodidatta appassionato per quanto concerne tecnologia e grafica al pc, sin dal 1988 ho sempre trovato prima nelle bbs e poi in internet quello che mi serviva per coltivare le mie passioni (sapendo bene qual’è la differenza tra RL e VL 😉 ). Ultima nota per concludere, dici che se cerchi informazioni vai nei grandi siti, quelli dove non ti badano; a me sinceramente non importa molto se il sito sia grande ed accreditato (da chi?) o meno, tutte le informazioni che trovi sulla rete (e non solo) vanno comunque verificate, quindi anche un “piccolo” può fare la sua parte 😉
      Ciao

    5. Ciao sverre,
      probabilmente non riesco a spiegarmi meglio, ci riprovo: SE, uno non trova l’informazione, consiglio, suggerimento o quel che cerca, è lecito che non lasci commenti e che se ne freghi di cosa sta leggendo… e fin qui tutto bene nemmeno io lascerei un commento su un post che non mi interessa…

      Il discorso, come ripeto nuovamente, nasce quando TROVI quello che cerchi. Ed è lì, in questo caso specifico che i commenti sarebbero GRADITI, bada bene NON OBBLIGATORI 😉

      Inoltre mi dispiace a oppormi, ma continuo ancora a non comprendere questa insistente assonanza tra articoli e post che tu reciti. Sicuramente saprai che iter segue un articolo prima di arrivare alla pubblicazione su un giornale cartaceo, come sia organizzato internamente, che tipo di figure accreditate necessita avere, e ancor di più a quali obblighi e leggi sono tenuti a rispettare le testate giornalistiche, che ti ricordo sono registrate nei Tribunali… assimilare un blog che comunque è personale, ad una testata giornalistica mi sembra quasi un ossimoro.

      Se invece stai parlando a livello di nanopublishing (Geekissimo tanto per intenderci) allora hai perfettamente ragione, infatti alcuni blog (ma erroneamente definiti blog) sono registrati presso i propri Tribunali; ma paragonare un blog come il mio, e a questo punto ad uno qualsiasi dell’argomento informatico/tecnologico ad una testata giornalistica, sverre, mi sembra davvero fuori luogo.

      In ultimo, vorrei rifocalizzare l’argomento principale di questo post, che come vedi è un post e null’altro potrebbe essere, visto che stiamo parlando di cose ed opinioni personali, è il commentare i post dei blog… per il resto si sta andando un po’ OT… a presto!!!

  10. Non saprei neanche io dare una risposta al tuo quesito.

    A volte, personalmente, mi capita di leggere di fretta e dirmi “poi ci ritorno e lascio un commento” ed alla fine non torno più 🙂

    Altre volte, come in questo caso, riesco a lasciare “segno” della mia presenza.

    Non mi sembra comunque che, in proporzione, all’estero sia molto diverso: visto il numero di commenti ricevuti da Daniel Scocco o Darren Rowse i commenti siano tantissimi (rispetto al numero di visite ed abbonati ai Feed). Almeno questa è la mia sensazione.

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